La Storia

Le Origini

Nel 1200 La Novella era un’antica stazione di posta, dove venivano cambiati i cavalli per affrontare la salita verso la rocca di Radicofani, famosa per essere stata espugnata dal brigante-gentiluomo, Ghino di Tacco.

Ne è testimonianza la suggestiva galleria dove un tempo trovavano riparo le carrozze durante la sosta. Accanto alla posta, oggi trasformata in una villa padronale con 9 camere da letto, c’è quella che una volta era la “locanda”, dove trovavano ristoro viaggiatori e pellegrini.

La Locanda

Con la sua incantevole Chiesa consacrata, che può accogliere al suo interno 60 persone sedute, adiacente alla villa padronale circondata dal verde della tenuta, avvolta dalle dolci colline toscane della Val d’Orcia, La Novella rappresenta il luogo ideale per vivere e condividere la propria felicità con le persone più care.

Ospiti Storici

Sono tanti i personaggi che si sono fermati al Borgo La Novella per ritemprarsi e rifocillarsi: anche Antonio Canova, il celebre scultore, la cita nel suo diario di viaggio per l’Italia.

La Chiesa

La chiesa, adiacente alla locanda, Santa Maria di Villa Novula, risale all’anno Mille e apparteneva alla badia del Monte Amiata, San Salvatore. Successivamente è stata consacrata a S. Antonio Abate, protettore degli animali ed è uso locale celebrare una volta l’anno la festa di questo santo intorno al 17 gennaio in prossimità della chiesetta, ove, oltre alla messa si celebra la benedizione degli animali.
Si narra che un’intraprendente locandiera, grazie alle offerte degli avventori, riuscì a ricostruire la chiesa adiacente alla locanda, resa impraticabile dal terremoto e dalle successive inondazioni.
Oggi la chiesa è stata interamente sottoposta ad un restauro conservativo che ha permesso di valorizzarne il bellissimo soffitto con travi in legno, uno splendido pavimento in cotto antico e le pareti in pietra. Nella chiesa sono stati celebrati l’indimenticabile matrimonio dei proprietari della tenuta ed i battesimi dei loro figli.

Il Forno

Sull’altro lato della strada che costituisce l’antico tracciato della via Francigena si trova un vecchio forno posto all’interno di una piccola costruzione coperta a tetto. Risalente al 1500, nel forno venivano cotti il pane e gli arrosti dalla simpatica locandiera dell’epoca, come risulta da vecchi archivi e, ancora oggi, è utilizzato per sfornare ottime pizze, pani e focacce.

× Whatsapp